Influenza aviaria: prevenire è meglio che...

Le recenti notizie sui focolai di aviaria in Emilia Romagna stanno mettendo in fibrillazione l'intero settore avicolo, dalla terra alla tavola.
Immediate le misure preventive per limitare la diffusione dell'epidemia, tra cui la quarantena per le galline, che non possono uscire dalla Regione, l'abbattimento in via precauzionale dei capi sani e la disinfezione degli ambienti degli allevamenti colpiti.
Le campagne informative sono state subito avviate dalla Regione Emilia Romagna e dalle Aziende Sanitarie locali, le quali rassicurano i cittadini che non ci sono rischi derivanti dal consumo di carne e uova.
Ciononostante, il settore avicolo è scosso per le ingenti perdite dovute, oltre agli abbattimenti di migliaia di polli, alla preoccupazione dei cittadini riflessa in un calo dei consumi.
Prevenzione è la parola d'ordine, perché per evitare la diffusione di questo genere di patologie, andrebbero effettuate disinfezioni e igienizzazioni frequenti di tutti gli ambienti animali. Ma è polemica sui controlli, che sarebbero stati ulteriormente ridotti nell'arco del 2013 sull'intera filiera, nella logica di un risparmio apparente.
Una logica errata quella di risparmiare sulla prevenzione, quando in commercio esistono comprovate soluzioni preventive, decisamente più convenienti delle misure di abbattimento attuate a posteriori.
L'efficacia del Virkon contro il virus dell'influenza aviaria è riconosciuta da anni e nuovi test indipendenti, stabilendo che la sua azione rende completamente inattivo il virus, hanno fatto sì che venisse inserito nei protocolli di disinfezione delle principali autorità sanitarie internazionali.
Aerosolizzato, questo potente disinfettante è in grado di ridurre la carica batterica e, la sua bassissima tossicità, ne permette l'impiego su tutta la filiera alimentare, in quanto innocuo sia sugli animali che sull'uomo.
L'adozione di una soluzione come il Virkon, rappresenta pertanto la migliore forma di prevenzione, poiché rende decisamente superflue le drastiche misure adottate a posteriori per placare le preoccupazioni degli allevatori e per contenere il rischio che la psicosi dilaghi tra i cittadini, allarmati per la propria salute.
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