Questo tipo di contaminazione avviene durante il processo di trasformazione delle materie prime in prodotti finiti e gli alimenti sono così sottoposti a modifiche chimico-fisiche. Durante questa fase gli alimenti risultano particolarmente sensibili all'azione dei micorganismi, a causa dell'alterazione chimica e fisica che hanno subito.
Oltre alle fonti di contaminazione presenti nell'ambiente esterno (acqua, aria e suolo), un rischio consistente è rappresentato dall'ambiente di lavoro e dalla manipolazione da parte dell'uomo.
1. AMBIENTE DI LAVORO
Le superfici che entrano in contatto con gli alimenti ne possono alterare le proprietà oltre che rappresentare una fonte di contaminazione da non sottovalutare. La formazione di micorganismi patogeni su banchi di lavoro e superfici dipende da:
· natura e quantità di materiale organico (sudiciume)
presente;
· natura del materiale di queste superfici (materiale
assorbente o poroso es. legno)
· presenza di angoli retti.
Ne risulta quindi che le caratteristiche ottimale di una superficie e di un piano da lavoro sono l'impermeabilità , la facilità nel lavaggio e la sua levigatezza.
QUALITA'
IGIENICA DELLE SUPERICI IN FUNZIONE DELLA CARICA MICROBICA (ufc/cmq)
Pavimenti |
Pareti |
Recipienti |
Piani di lavoro |
Giudizio |
V 25 |
V 15 |
V 15 |
V 5 |
buono |
26-50 |
16-25 |
16-25 |
6-15 |
accettabile |
h 50 |
h 25 |
h 25 |
h 15 |
insufficiente |
Nel
caso dei macchinari utilizzati nell'industria alimentare, questi devono essere
costruiti con materiale che non ceda sostanze e che sopporti le
operazioni di sanitizzazione ma soprattutto che siano facilmente ispezionabiliper facilitare le operazioni di allontanamento dei residui alimentari e le
operazioni di pulizia.
Anche
gli utensili (es. coltelli), utilizzati durante il processo di trasformazione,
devono necessariamente essere disinfettati.
2. MANIPOLAZIONE DA PARTE DELL'UOMO
Sul corpo umano sono presenti numerosi microrganismi che possono essere suddivisi in due classi:
- autoctoni
o residenti: sono quelli normalmente presenti sulla cute,
capelli, mucose (Staphylococcus aureus), intestino (Salmonella,
Shigella, L. monocytogenes). Si richiede al personale l'uso di
mascherine e copricapi.
- estranei
o di transito: sono quelli che normalmente non sono presenti
sul o nel corpo umano ma che, in seguito al contatto con sorgenti
contaminate possono localizzarsi sulla pelle e rimanere per tempi più o
meno lunghi. Si ricordano fra i microrganismi patogeni: E. Coli, Ps.
Aeruginosa, Salmonella ecc.; fra i microrganismi virali: Virus
epatite A, Virus di Norwalk e miceti.
Al fine di evitare il rischio di contaminazione e manipolazione degli alimenti gli operatori devono seguire le seguenti procedure:
- indossare
uniformi pulite, possibilmente di colore chiaro in modo che lo sporco sia
ben evidenziato;
- portare
copricapi in modo da racchiudere tutti i capelli;
- portare
mascherine oro-nasali;
- lavare
ripetutamente nel corso della giornata le mani; tale lavaggio è
indispensabile ogni qual volta si fa uso degli impianti igienici,
- le
mani che presentano lesioni o tagli devono essere protette con guanti di
gomma; la mano va lavata frequentemente come la mano non guantata.
Ogni
industria alimentare deve avere un piano di educazione igienico-sanitaria del
personale. Tale programma deve prevedere:
- le
responsabilità personali, cioè il comportamento ed i divieti che il
personale deve scrupolosamente rispettare;
- i
requisiti e l'uso del vestiario allo scopo di limitare le contaminazioni;
- le
operazioni di lavaggio delle mani;
- la
prevenzione delle contaminazioni crociate tra le materie prime tra le
materie prime e prodotti finiti;
- esposizione
di cartelli sull'igiene personale nelle zone adibite a spogliatoio.
Tale
educazione igienico-sanitaria deve essere estesa anche al personale che svolge
attività al di fuori della zona di produzione. |